mercoledì 17 aprile 2013

Un anno


È già passato un anno, e cosa dire di questa esperienza? Tutto..
Ricordo il giorno della mia partenza come se fosse ieri, quanti abbracci e quanti pianti davanti l’entrata dell’aeroporto con le persone che amo di più al mondo.
La mia amica in lacrime mi chiese: “Che cosa stai facendo Cri?”, “Perché questa scelta?”.
Perché l’ho fatto? Non lo so, a volte me lo chiedo anch’io, ma ci sono così tanti motivi che alla fine non so qual è quello principale.
Sarà che mi piace viaggiare, sarà che non mi sentivo più a casa, o che l’Italia non ha riservato niente per me in futuro o semplicemente la vita mi ha chiesto di andare e io ho accettato.
L’unica cosa che so è che se non lo avrei fatto mi sarei pentita, non avrei mai visto posti stupendi che ancora devo esplorare e non avrei conosciuto persone che non o la pensano allo stesso modo, non starei imparando un’altra lingua, culture diverse e tante altre cose.

Tanti pensano che l’Australia sia il tesoro mai trovato. Lo credevo anch’io. Ma non è più come una volta che bastava piantare un seme d’arancia e ottenevi la cittadinanza. Adesso quasi non basta un diploma per ottenerlo, devi sapere perfettamente la lingua, avere esperienze di lavoro che riguardano la loro lista (Persone addette a un certo tipo di lavoro). Insomma, l’Australia ti da tante possibilità ma devi essere in grado. 
Non dico che sarà facile ma nemmeno impossibile.
Io sono partita con mille idee in testa, e quelle idee col passare dei mesi sono andate in fumo o quasi.
Ho imparato tante cose, ma quella più importante che abbia mai imparato nella vita fino adesso è che non programmerò più niente, niente che possa riguardare il futuro, me la vivrò giorno per giorno, sperando che un giorno guardandomi allo specchio possa dire: 
“Si, sono soddisfatta della mia vita, andata come è andata non mi pentirò di niente, e non ho avrò rimpianti.”

Ringrazio tutte quelle persone che fino adesso mi sono state vicine, comprese le persone lontane da me, che sento ogni giorno grazie alla tecnologia di oggi, e che mi staranno vicine per sempre come io lo sarò per loro.

 Ma il coraggio è anche questo. La consapevolezza che l'insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai. 
Giorgio Faletti

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